14 marzo, 2015

" Ce steva 'na vota...

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la zeppola e i racconti di Nannina

chi era Nanninaa?  personaggio atipico, piena piena di semplicità e di dolcezza, Lei con le sue mani rugose di donna, con un carico di anni preziosamente nascosti,  a nessuno svelava la sua età...!!! vestiva come un quadro di Van Gogh, i colori erano il suo punto forte, ma era meravigliosamente Nonna, in paese la conoscevano tutti, era sempre in giro e in chiesa a parlare con le statue dei Santi "chissà mai che avesse un filo diretto", poco importa, posso dirvi che le voglio un bene infinito, e da qualche tempo, che ormai non c'è più...!! ma preferisco pensare che sia andata a parlare direttamente con quei Santi, che tanto pregava qua giù, forse in  paradiso avevano bisogno di lei!
lasciando me, a guardare le nuvole nella speranza che possa sin da lassù chiamarmi ancora!!...

la mia fortuna più grande, è stata quella di averle tenuto la mano da piccola e per non lasciargliela mai più...

" Ce steva 'na vota nu vecciu e 'na veccia
ìunu vennenne cupierci e cuperce,
arrivèunu 'ncoppa a nu ponte...
statti zittu ca mò te ru contu..."

..questo era l'inizio di ogni sorta di "cuntu"- "racconto", con il quale mia nonna Anna.......

iniziava ogni sorta di storia, le sue parole e i suoi gesti mi incantavano, non so se tutto quello che diceva, avesse un accenno di verità, ma poco importa perché allietava le mie giornate, con i suoi sorrisi, e suoi "Cunti..."

...quello che vedete nella foto, è un dolce antico, delle mie zone, si chiama "la zeppola"... niente a che vedere con la "zeppola" quella napoletana... Napoli e Caserta hanno spesso ricette omonime... ma tutte uniche nei loro sapori...

...usando un tegame appropriato, si aspettava la temperatura giusta, con un sistema infallibile ai tempi, mettevano all'interno del tegame un carbone e aspettavano il segnale che due delle donne di casa avvolte in enormi grembiuloni di canapa bianca preparavano nei grandi tiani (tegami )di creta la "pasta"della zeppola, era ed è una crema densa e profumata che non aveva bisogno di tanta lavorazione, intanto lo zeppolaro, così chiamato il tegame dove veniva versato il liquido, era lì, in mezzo al camino con la cappa enorme, e tra un racconto e l'altro, le donne controllavano con minuziosità il tegame per versare il liquido...

... tutti attorno a quel camino enorme, tanto da potersi sedere addirittura all'interno della sua bocca, quasi a racchiudere, ad abbracciare quei contadini...

...si parlava di "zeppole" passate... accompagnate da qualche spettegolezzo che le rendeva 'indimenticabili'...

- "Ti ricordi quella volta? . . . e quell'altra? ...il vino era il compagno ideale di quelle serate, coloriva i loro ricordi...

...ma ad un tratto, si sentiva: "s'è appicciato lu craone! (è pronto!!! il carbone è acceso!)

e allora tutti a controllare, quello che, si era visto e a commentare se fosse davvero così...

...immancabile dal gruppo dei vecchietti: l'avviso severo: "abbarate i vagliuni! -"state attenti ai bambini!", e così quasi come un ordine i bambini venivano allontanati con una scusa mentre si preparava la zeppola.

...il compito di versare la crema, spettava alle anziane della casa, perché loro sapevano il giusto punto, dove versarla....

...una ventina di minuti di cottura, e la pazienza dell'attesa veniva premiata con dello zucchero insaporito dalla vaniglia, gelosamente custodito, e poi il dolce veniva tagliato, minuziosamente facendo delle fette tutte uguali...

...il fuoco con il suo grande calore, allungava le ombre delle persone semplici nel loro aspetto e che senza saperlo, avevano scoperto il gran segreto d'essere felice.... con un po' di acqua e di farina...

...la ricetta è rivisitata nelle dosi e in alcuni ingredienti, ma vi assicuro che è deliziosa nel profumo e nel sapore...

quest'impasto è fatto di:

1 bicchiere di latte

1 bicchiere di acqua

40g di burro

25g di fecola di patate 

20g di zucchero

1 uovo nella ricetta originale non c'era, quindi si può omettere...

un pizzico di sale

aromi vari
si versano tutti gli ingredienti in un ciotola e mentre sul fuoco il testo romagnolo giunge a temperatura, dopodiché si versa con un mestolo una parte del liquido e si aspetta qualche minuto, vedrete che inizierà a bucarsi, dopo un paio di minuti è pronta, si cosparge di abbondante zucchero, e si mangia calda calda....

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1 commento:

  1. Ricetta originale e racconto fantastico, grazie cara x la condivisione!

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Ciao, mi chiamo Anna e benvenuto sul mio blog, cucino-parlo-fotografo-collaboro, tutto senza glutine...
mi sono trasformata in una mamma-free, pronta a debellare una proteina capricciosa...!!!
collaboro come freelance a diversi progetti legati al food #free...
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